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ROBERTA SERENARI

Roberta SerenariNata a Bologna, vive e lavora a Sasso Marconi (BO)
Roberta Serenari è un’autodidatta.
Le doti naturali di predisposizione al disegno e al colore dell’infanzia si arricchiscono negli anni con  lo studio approfondito della pittura ad olio, avendo come unico maestro lo sguardo attento e innamorato per le opere del passato e contemporanee viste nei musei e nelle gallerie del mondo.
Il suo percorso coglie l’atmosfera onirica della stagione metafisica e surreale, pur rimanendo legato ad una figurazione di “realismo-magico” che abbraccia, in maniera personalissima e intimistica, il mondo della fiaba e del sogno.

Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche come il Museo di Cà La Ghironda (BO), il Museo di Logudoro (SS), la Quadreria dell’Ospedale Sant’Anna di Ferrara e della Collezione Permanente di Costa Crociere sulle Navi Costa Deliziosa e Costa Fascinosa.
Numerose  le esposizione in collettive e personali dal 1982 ad oggi, tra cui alla galleria Ariete di Bologna e negli anni 2000 a cura di Tiziano Forni “Proposte”alla Galleria Forni di Bologna, al Leudo di Genova e alla Davico di Torino.
Nel 2004 viene scelta da Vittorio Sgarbi per la partecipazione alla mostra “Morbidamente Donna” presso lo Showroom di Elena Mirò (MI), e da Giorgio Celli nel 2007 per “L’eterno presente dell’infanzia” nella chiesa di S.Apollinare a S.Giovanni Persiceto (BO).
Nel 2010 viene invitata a partecipare al “Mito del Vero- Il ritratto e il volto”a Palazzo Durini (MI)  e a “Dialoghi e musica” a Palazzo Ruspoli di Vignanello (VT) e  alla mostra ”I guardiani dello spirito” alla Fortezza di San.Leo (RN).
Nel 2011 è invitata da MariaRita Montagnani  alla mostra “Il sottile fascino del perturbante”a Palazzo Bottini di Lucca e a “La città e l’umano” a Castello Orsini di Soriano del Cimino (VT).
Nello stesso anno è invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54° Biennale di Venezia per il Padiglione Italia sez. Emilia Romagna a Palazzo Pigorini di Parma con l’opera “Luna Park”.
Nel 2012 la collettiva al femminile “A proposito di Donne” alla galleria Conarte di Savona, e  “Apokalips”al Grattacielo Pirelli di Milano.
Nel 2013 partecipa alla mostra “afiordipelle” alla Open For Art nel complesso di Palazzo Alberici di Bologna per il circuito di ArtCity  di ArteFiera di Bologna, e ad “Iconica” alla galleria RezArte di Reggio Emilia a cura di Francesca Baboni.


Mostre personali:
“In cerca di Alice”nella sala comunale di Sasso Marconi (BO),  
“Una pura formalità” all’Auditorium S.Lorenzo di Cento di Ferrara,  
“Teatro intimo” nello Spazio/Arte del Teatro Navile di Bologna,
“La sindrome di Alice” alla galleria Ciovasso di Milano,
“Nelle molte stanze” nella galleria Melotti di Ferrara,
“Prima Colazione” alla galleria “Vecchia Filanda” di Forlì,
“Caro papà” al Museo di Cà Ghironda a Ponte Ronca (BO),
“Muse del terzo millennio” doppia-personale col pittore Francesco Giuliari alla galleria Comunale di Cesena,
“Rosa-Rosae” nella Sala Comunale di Sasso Marconi (BO),
“Ho ucciso Biancaneve” alla galleria ArteKostia di Albinea (RE),
“Incanto e incantesimo” al Museo Civico di Palazzo Piella di Castelfranco Emilia(MO),
“Il realismo magico di Roberta Serenari” al Palazzo delle Maestranze di Ronciglione (VT), “Ma-Donne” allo Spazio P.Ark per il circuito Off di ArteFiera a Bologna,
”Angeli e demoni” doppia-personale con Saturno Buttò alla Fortezza di Gradisca d’Isonzo Gorizia.

….il contesto in cui Serenari opera e crea può essere interpretato come la concretizzazione oggettiva di un impulso intimistico e romantico, e tuttavia permane ammirevole il segno inconfondibile di un’idealità connessa a valori plastici che sono intrinseci alla figurazione, e che si situa ben oltre la semplice volontà di allestire una visione riconoscibile e rappresentativa.
In questa pittura meditata si aprono infatti sfondi narrativi intensi, dove prevale una presenza femminile dotata di una misteriosa fascinazione.
Ogni sua composizione è ordinata in un rapporto antiretorico con la realtà, che viene riproposta in chiave volutamente statica, come prodotta da un’appropriazione visiva definita in una temporalità congelata.
Padrona di un tratto pittorico di indubbio livello qualitativo, ama analizzare in piena luce le forme più disparate di un mondo concreto ma incongruo, popolato da emanazioni dei sogni e dei ricordi del personaggio femminile adolescente che lo abita, e che ha ormai imparato a dominare la realtà.
L’Alice che vive in questi quadri è forse ancora quella di Lewis Carroll,  poichè dalla memoria del suo lontano viaggio infantile è rimasto il gusto di reinterpretare lo spazio in prospettive immaginose di atmosfere sospese e persino metafisiche.
Ma è anche evidente che si tratta di un’ Alice ormai cresciuta, ben capace di distinguere e di scegliere la parte giusta dello specchio.
Vittorio Sgarbi      

Realizzazione a cura di: Antonio Iannice & Eugenio Pecorabianca- agosto 2013